"Ho incontrato la mia parola [...] una parola in sanscrito: antevasin, o colui che vive sul confine. Nei tempi antichi, era una descrizione letterale. Indicava una persona che aveva lasciato la frenesia della vita mondana per andare a vivere ai margini della foresta, dove abitavano i maestri spirituali. L'antevasin non era più un abitante del villaggio - non aveva una casa e una vita regolare. Ma non era ancora un trascendente, uno di quei saggi che vivono nel folto di boschi inesplorati, nella piena realizzazione della vita spirituale. L'antevasin stava dunque sul confine: poteva vedere tutti e due i mondi, ma guardava verso l'ignoto. Ed era uno studioso. [...] Anch'io vivo su quel limitare, sul confine sfuggente tra il mio vecchio modo di pensare e il mio nuovo modo di comprendere, continuando senza sosta a imparare. E' un confine che si sposta in continuazione - anche se tu avanzi nei tuoi studi e nelle tue realizzazioni, la misteriosa foresta dell'ignoto rimane sempre a qualche metro da te. E devi viaggiare molto leggero per continuare a seguirlo. [...]
Ho passato così tanto tempo, negli ultimi anni, a domandarmi cosa dovevo essere. Una moglie? Una madre? Un'amante? Una zitella? Un'italiana? Una golosa? Una viaggiatrice? Un'artista? Una yogi? Adesso so di non essere nessuna di queste cose, almeno non completamente. E non sono neanche Zia Liz la Pazza. Sono solo un'antevasin - né questo né quello - una cercatrice sul confine sempre in movimento della magnifica, temibile foresta del nuovo".
GRAZIE a Elizabeth Gilbert a cui ho "rubato" queste parole
Vi è sempre un desiderio di ricerca e di esplorazione in me, una ricerca di senso e di comprensione, una fame insaziabile di imparare e di scoprire ciò che è ignoto, ma latente. E' una ricerca continua fuori e dentro di me, come un viaggio di cui sai godere le meraviglie, ma non ti bastano, vuoi andare avanti, oltre, e goderne di più, affrontando ostacoli, scalfendo pregiudizi, superando cime tempestose, certa di veder sempre affacciarsi all'orizzonte qualcosa di nuovo di cui poter gioire. Questa sono io: "una cercatrice sul confine sempre in movimento della magnifica, temibile foresta del nuovo".
Mara
sei stata densa..dato espressione all'emozione che provoca tsunami nei miei abissi..LA MERAVIGLIA..
RispondiEliminaIo sto leggendo il libro della Gilbert e mi sono entusiasmato di queste poche frasi che però arrivano alla fine di un percorso molto bello e molto ricco della sua vita che l'autrice ha descritto in prima persona. Avendo raggiunto la "saggezza" dei miei 76 anni mi riconosco molto in questo quadro "antevasiniano". E voi?
RispondiEliminaGentile Roland,
Eliminala ringrazio delle sue parole. Mi rende felice che un'altra persona si autoriconosca in un "antevasiniano", una natura che non muta nel passare degli anni, ma anzi continua ad alimentarsi acquisendo un "quid" in più nell'età della saggezza.
Un giorno mi piacerebbe riuscire ad approfondire da dove nasca la nostra natura, per ora voglio viverla intensamente.
Credo proprio questa sia la mia parola..
EliminaAntevasin, mi sto avvicinando al confine. Ancora sono alla fine del villaggio. Il mio scopo di vita e' raggiungere il confine e guardare sempre oltre. Il lavoro è duroma sicuramente ne vale la pena
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